Don Mario
Don Giovanni,“una figura significativa”
Frugando nei cassetti della mia memoria per trovare figure significative per la riuscita di un’impresa che sembrava superiore alle nostre forze,la prima che mi si è presentata davanti,con fare da alpino dell’Adamello,il Parroco di Ponte don Giovanni Antonelli e non poteva essere altrimenti.Sorriso ampio,disteso,accogliente come le vallate alpine,dopo cinque minuti eri amico da dieci anni.Sorpresa? no conferma,le montagne,la solitudine come luogo privilegiato dell’incontro con Dio e conseguente crescita umana.Domanda di affitto -proposta,non il massimo guadagno ma il retto uso del bene patrimoniale della comunità ecclesiale.Ricordo il giorno che gli chiesi il permesso per celebrare la Messa nella casa,mi disse:Perché me lo chiedi?-Sa siamo ospiti…..le disposizioni diocesane…-Risposta-Si fa peccato a dir messa?no che io sappia ed allora dilla quando vuoi.Questo fatto mi diede l’idea di quanto quell’uomo di Dio,capace di ridurre all’essenziale evangelico i problemi economici e liturgici,riuscisse a rendere concreti gli ideali di amore e libertà.Penso che un grazie a Dio per l’umanità di questo suo uomo lo debbano tutti quelli che hanno frequentato la Casa Alpina
(tratto da un articolo di Don Mario pubblicato sull’opuscolo che celebra il ventennale della casa
Conclusioni
“figura significativa”
Possiamo anche noi usare le parole “figura Significativa” per definire quello che Don Mario è stato per il circolo ACLI di Varedo e per i giovani che nel 1964 hanno incominciato questa bella avventura.
Coaudiotore in Parrocchia,assistente del circolo.Fù da sprone seppe dare entusiasmo e carica per rinnovare e continuare l’esperienza delle Acli nel paese,seppe infondere la necessità di vivere insieme quell’impegno ad amalgamare le diverse esperienze culturali,sociali,politiche e lavorative e fù l’ispiratore ed il convinto sostenitore di quella bella avventura che si chiamò: Casa Alpina ACLI Varedo
Possiamo quindi anche noi,riprendendo l’ultima parte del suo articolo,ringraziare Dio per averci fatto incontrare questo “Suo Uomo”.Grazie quindi don Mario da parte di tutti.
“ I giovani del 64 “
(ndr.)
La Casa Alpina non c’è più, l’esigenza di monetizzare per affrontare altri problemi ha spinto la parrocchia di Ponte a cedere l’immobile.L’augurio e la speranza è che la memoria storica di questo avvenimento,costituisca un richiamo ancora per i giovani, che vogliano provare a trarre profitto da un’esperienza collettiva animata da un ideale di solidarietà ed aggregazione come fù per i ”giovani del 64”.
Il circolo ACLI Varedo